La parola museo deriva dalle nove muse dell’arte e della storia che danzavano sul Monte Elicona nell’antica Grecia. I fiumi che scaturivano da quel monte ispiravano i poeti e contribuivano a formare lo stagno sulle rive del quale Narciso s’innamorò di se stesso – il primo selfie.
Le Museumscopes di Pacifico sono fotografie che ritraggono i frequentatori dei musei, appassionati d’arte che spesso sembrano assumere le pose delle statue e dei quadri. Osservate attentamente le immagini per scoprire come le emozioni possano traformarsi da ispirazione a frustrazione, così accade, ad esempio, a un giovanissimo visitatore del Rijksmuseum.
Nel giorno in cui Pacifico ha visitato la Gliptoteca di Monaco di Baviera, il dramma delle grandi sculture classiche sembra essere tranquillamente ignorato dall’uomo che legge un libro nella galleria adiacente. Allo Städelsches Kunstinstitut di Francoforte alcuni studenti universitari, quasi appollaiati su un divano, si stupiscono per qualcosa al di fuori della fotografia. Insomma la gente fa molte cose nei musei oltre che leggere le etichette appiccicate alle pareti.
Massimo Pacifico è nato nel 1951 a Sulmona, in Italia, la città natale del poeta latino Ovidio. Dopo gli studi classici si è laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Firenze. Fotografo professionista dal 1977, ha sempre indirizzato il suo obiettivo sulle persone in cui si è imbattuto durante i suoi frequenti viaggi intorno al mondo.
Autore di numerosi libri e articoli, Pacifico ha esposto in numerosi musei internazionali. L’anno scorso, ha prodotto per il Museo Nazionale di Antropologia di Firenze,’FLO ● KYO 1965-2015′, una mostra di cinquanta coppie simmetriche di grandi fotografie a colori scattate nelle città gemelle di Firenze e Kyoto.
Pacifico è direttore della rivista online Barnum.
Non tutte le fotografie che seguono sono esposte nella Mostra in corso (fino al 21 agosto 2016) al Muscarelle Museum of Art a Williamsburg VA: sono la prima selezione sottoposta al curatore della mostra Prof. John T. Spyke.