Il famoso complesso monumentale di Khajuraho (templi indù, buddisti e giainisti) si trova nello stato del Madhya Pradesh, nelle vicinanze di un piccolo centro dallo stesso nome, nel distretto di Chhatarpur, a circa 620 chilometri a sud-est di Nuova Delhi, in India.
I templi, che fanno parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, sono famosi per il loro stile architettonico, detto nagara, e per le sculture erotiche che li adornano. La maggior parte degli edifici fu costruita tra il 950 e il 1050 durante la dinastia dei Chandela. Note storiche riportano che il sito ne contava 85 nel XII secolo, distribuiti su 20 chilometri quadrati. Di questi, solo 25 sono sopravvissuti. Il più visitato, quello di Kandariya Mahadeva è decorato con una profusione di statue finemente scolpite. La fama dovuta alla cosiddetta scultura erotica non è del tutto meritata: i temi sessuali coprono infatti meno del 10% della sculture del tempio. Inoltre, la maggior parte dei pannelli di scene erotiche non sono né preminenti, né enfatizzati a spese del resto che rappresenta numerosi aspetti della vita quotidiana e caratteristiche del pantheon indù. I templi sono raggruppati in tre divisioni: occidentale, orientale e meridionale. Sono stati edificati in pietra arenaria, facile a scolpirsi, e hanno una base di granito che è quasi sempre invisibile. I costruttori non hanno fatto uso di malta: le pietre sono state assemblate con giunti a tenone e mortasa e tenute in posizione per gravità. Le colonne e gli architravi sono megaliti del peso che sfiora le 20 tonnellate. Lavori di restauro, portati a termine nel XIX secolo, che sono stati eseguiti con mattoni e malta sono invecchiati più velocemente dei materiali originali e si sono oscurati con il tempo, apparendo fuori luogo.