Chi sia convinto che i cataloghi “di arredamento” siano un’invenzione di Ikea, dopo aver visto le immagini che seguono, dovrà ricredersi. Già nel 1873 la casa editrice Friedrich Arnold Brockhaus (nota per la sua Enciclopedia Tedesca) con sedi a Lipsia, Berlino e Vienna, aveva dato, infatti, alle stampe un prezioso libro che proponeva, col solo scopo di informare il lettore, una “collezione di esempi” di manufatti per la decorazione della casa, ispirati dal meglio di quanto messo in mostra dagli espositori alle Expo del 1862 a Londra e del 1867 a Parigi. I redattori della Brockhaus non temettero di intitolare il volume, di ben 380 pagine e di grande formato (cm. 23 x 28), MUSEUM der moderne Kunstindustrie (Museo dell’Arte e dell’Industria Moderna) e proporre didascalie in tre lingue (tedesco, francese e inglese).
In ogni pagina dello stampato compaiono, con un’elegante disposizione grafica, più oggetti di svariate tipologie. Mobili, arazzi, lampade, cancelli, camini, mensole, pianoforti, gioielli e quant’altro, confezionati in oro, argento, bronzo, legni pregiati, cristallo, si susseguono con un ritmo incalzante per fornire una sorta di manuale per i consumatori (e gli appassionati).
Oggi il MUSEUM rappresenta un esplicito documento sugli stili di vita delle classi dominanti dell’epoca e sulla straordinaria abilità di artigiani e piccoli industriali che operavano allora in Europa.