I PALAZZI DI MIKHAÏL EISENSTEIN A RIGA

gli esempi più fulgidi dello Jugendstil russo

fotografie e testo di Massimo Pacifico

Nei primi anni del ‘900 Riga, l’attuale capitale della Lettonia, conobbe un periodo di grande fulgore. Nel giro di pochi lustri divenne, con settecento mila abitanti (più o meno la popolazione di oggi), la terza città più importante dopo Mosca e San Pietroburgo dell’impero zarista che l’aveva strappata alla Svezia nel 1710.
L’esposizione universale dei Mestieri e delle Arti Industriali, organizzata nel 1901, la segnalò all’attenzione mondiale, e richiamò sulle sponde del fiume Daugava imprenditori e professionisti di rango. Tra questi Michail Ejsenstein, un ingegnere senza titolo nobiliare, uno snob, però ben maritato, che lasciò, nel 1911, la nativa San Pietroburgo, dove bazzicava la corte dei Romanov e ottenne a Riga immediato successo, realizzando edifici che si ispiravano allo stile nuovo che imperversava in Europa: lo Jugendstil.
Le vicende, alterne, della complicata esistenza dell’ingegnere sono raccontate con molta verve, e molti dettagli, dallo scrittore olandese Jan Brokken, nel libro Anime Baltiche (Iperborea 2014) cui si rimanda il lettore che non si accontenti di queste brevi note.
A noi basti sapere che l’innovativo professionista riempì con suoi edifici diverse strade (jela) della città, in particolare la Alberta e la Elisabetes, ma, soprattutto che la sua opera più famosa non fu un palazzo, ma un figlio: il regista cinematografico Sergej. Quello per intendersi della Corazzata Potëmkin e di Ottobre; l’aedo su pellicola della rivoluzione sovietica, che, proprio per le sue idee, non andò mai d’accordo col padre, irreprensibile zarista e che, come lui, finì male, scomunicato da Stalin.
Brokken elenca, meglio di quanto facciano tante pagine sul web, i palazzi che Ejsenstein firmò. Scrive: “Il primo edificio da lui progettato, dopo l’esposizione, in via Elisabetes 33, era così bianco, così fresco e così esuberante che non avrebbe stonato in una città mediterranea”. E quindi: “I sei edifici seguenti, tutti nella via Alberta, rivaleggiavano in eccentricità, non tanto per la forma… quanto per colori e decorazioni”. E ancora “ Aveva progettato sei palazzi sontuosamente decorati, ai numeri 2a, 4, 65, 8, 11 e 13 di via Alberta, altri tre complessi di appartamenti ai numeri 10a, 10b e 33 della via Elisabetes e un altro immobile al numero 99 della via Brividas”.
Nelle foto che seguono, compaiono i dettagli di parecchi di questi edifici, restaurati di recente, da quando nel 1991, Riga è tornata all’indipendenza. Dal 1997 il centro storico della città è stato dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, dal 2004 la Lettonia è paese membro dell’Unione Europea e dal 2014 la sua moneta è l’Euro.


Mikhaïl Eisenstein/Elisabetes  Iela, 10b

Mikhaïl Eisenstein/Elisabetes Iela, 10b

Mikhaïl Eisenstein/Elisabetes Iela, 10b

Mikhaïl Eisenstein/Elisabetes Iela, 10b

Mikhaïl Eisenstein/Elisabetes Iela, 10b

Mikhaïl Eisenstein/Elisabetes Iela, 10b

 

BAL_2442

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 4

 

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 8

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 8

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 17

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 17

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 2

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 2

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 2a

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 2a

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 17

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 17

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 8

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 8

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 8

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 8

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 2

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 2

Alberta Iela, 14

Alberta Iela, 14

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 4

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 4

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 4

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 4

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 10b

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 10b

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 2a

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 2a

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 17

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 17

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 4

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 4

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 4

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 4

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 4

Mikhaïl Eisenstein/Alberta Iela, 4

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