Riassumendo il suo lavoro di quasi mezzo secolo nell’ambito della Fotografia impegnata, quella che una volta si definiva concerned, Maurizio Berlincioni (Firenze, 1943) ricorda che il suo primo “vero“ lavoro risale all’agosto del 1969: un’intrusione nel mondo nero di Spanish Harlem, a New York. Quel servizio, realizzato tra mille difficoltà da un fotografo dalla pelle bianca che per di più, come Maurizio, ha anche i capelli rossi e le lentiggini, porterà il titolo di Black America. Seguiranno, un anno dopo, le immagini di The Isle of Dogs. Un’impietosa indagine sul quartiere della Londra dei dock, oggi uno dei più esclusivi della metropoli britannica e allora in una tale fase di degrado che i suoi abitanti arrivarono a dichiararne l’unilaterale indipendenza dal Regno Unito.
Le sue fotografie più note però Maurizio le scatta, dal 1972 al 1980, in California. Molte compariranno nel libro Giant Super and Vicinity, edito dall’Archivio Fotografico Toscano nel 1984.
Maurizio arriva sulla costa del Pacifico nel dicembre del 1971 per sposare Anne Marie Speno, italoamericana di San Josè, e s’imbatte in un anno, il seguente, che sarà ricordato per diversi avvenimenti degni dell’attenzione della stampa internazionale. Mentre, infatti, il nostro è tutto preso da un personalissimo confronto con la società del (modesto) benessere della classe media della costa occidentale, tutta intenta a rasare prati, confezionare torte alla panna, viaggiare in camper, giocare a golf… la rivista Popular Photography Italiana, diretta da Lanfranco Colombo, lo accredita presso il tribunale di Santa Clara. Lì si celebra il processo ad Angela Davis, l’attivista accusata di aver fornito armi a una banda criminale di Black Panthers. Angela verrà assolta, con formula piena, dopo mesi di udienze, nel tripudio dei molti suoi simpatizzanti. Incluso Maurizio, che realizza per l’occasione un servizio… esclusivo! Non solo, in quell’estate del 1972 scoppia anche la rivolta degli studenti dell’Università di Berkeley, la seconda, dopo quella del 1964 ispirata da Herbert Marcuse, che anticipò il Maggio francese. Maurizio si ritrova nel bel mezzo di Telegraph Avenue, dove gli studenti protestano per la leva obbligatoria e il protrarsi della guerra in Vietnam, e si battono, armati di slogan e di cartelli, con forze dell’ordine in assetto antiguerriglia.
Sulla pellicola TriX caricata nella Nikon F del fotografo fiorentino finiscono le immagini che ora, a distanza di tanti anni, BARNUM propone ai suoi lettori, così come sono state selezionate dall’Autore. Sono una testimonianza di un momento significativo per la Storia recente dell’Occidente. Grazie, Maurizio
Un ebook con le fotografie californiane di Maurizio Berlincioni e un’intervista di Sandro Pintus è in vendita su Google Libri, iTunes/iBooks Store, StreetLib Store e altre librerie online
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