Non esiste una grande azienda del design che non sia ricorsa alla sua creatività e non si contano i pezzi che portano la firma di Piero Lissoni. Quando lo incontriamo è in compagnia dei suoi inseparabili golden retriever nel suo atelier privato all’interno dello Studio Lissoni Associati: ci dove lavorano oltre settanta persone provenienti da tutto il mondo. “Come riesce a gestire ogni giorno tanta umanità?” “Sono come un domatore di piccoli leoni, dal momento che nella factory lavorano molti giovani, per lo più architetti, grafici e designer, per buona parte stranieri”. Ed è proprio il costante confronto con tanta energia giovanile che nutre la creatività iperproduttiva di questo architetto tutto genio e… regolatezza. Si definisce un battitore libero, un virus nel mondo del design, anche se in verità detiene il primato per direzioni artistiche di grandi aziende. Dice di essere capriccioso, ma questo non gli impedisce di lavorare con l’eccellenza dell’arredo italico e di progettare architetture in ogni lato del globo.
Lo Studio Lissoni Associati: luminoso, grandi spazi, bianco assoluto. Quasi newyorkese, anche se si trova nel cuore del quartiere Brera a Milano. E’ qui che Piero, uno degli architetti-designer più prolifici degli ultimi vent’anni, dirige con piglio manageriale uno staff di settanta persone.
