CHIOGGIA

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CHIOGGIA, IN PROVINCIA DI VENEZIA, CONTA 50MILA ABITANTI. SORGE SU UN’AREA PENINSULARE TRA LA LAGUNA VENETA E IL DELTA DEL FIUME PO’ E IL SUO CENTRO SI DIPANA SU ISOLE UNITE DA PONTI. CON L’ATTIGUA SOTTOMARINA FORMA UN UNICO AGGLOMERATO, COLLEGATO ALLA TERRA FERMA DA UN VIADOTTO, CON 45 ARCATE, CHE TAGLIA LA LAGUNA DEL LUSERZO. OSPITA UN PORTO PER PESCHERECCI TRA I PIU’ IMPORTANTI D’ITALIA E UN MERCATO ITTICO DI NOTEVOLE RISONANZA. IL CENTRO STORICO HA FORMA DI LISCA DI PESCE E LA CITTA’ E’ NOTA ANCHE COME LA PICCOLA VENEZIA PER LE CARATTERISTICHE URBANISTICHE MOLTO SIMILI A QUELLE DEL CAPOLUOGO, CON CALLI, CAMPI E CANALI. IL PRINCIPALE, PER I PALAZZI E LE CHIESE CHE VI SI AFFACCIANO, E’ IL CANAL VENA, ATTRAVERSATO DA NOVE PONTI. IL PIU’ IMPONENTE E’ IL PONTE VIGO CHE CHIUDE IL CANALE STESSO A RIDOSSO DELLA LAGUNA E CHE PORTA ALLA PIAZZA OMONIMA, PROSPICIENTE LA STAZIONE DEI BATTELLI DIRETTI A PELLESTRINA, DOVE TRONEGGIA UNA COLONNA SORMONTATA DAL LEONE DI SAN MARCO CHE I VENEZIANI, CON UNA SORTA DI SPREGIO, CHIAMO EL GATO (IL GATTONE) PERCHE’ DI DIMENSIONI MOLTO PIU’ MODESTE DI QUELLE DEL LEONE DI VENEZIA. GLI ALTRI CANALI CHE ATTRAVERSANO O RACCHIUDONO PERPENDICOLARMENTE LA CITTA’ SONO IL CANALE LUSENZO, A SUD, IL CANAL LOMBARDO, A OVEST, E IL CANALE DI SAN DOMENICO, AD EST. LA PARTE PIU’ ESTERNA VIENE CHIAMATA RIVA MARE PERCHE’ PUR NON AFFACCIANDO SULLA LAGUNA HA UNA POSIZIONE PROTESA IN DIREZIONE, APPUNTO, DEL MARE. ANCHE CHIOGGIA E’ COLPITA DAI PICCHI DI MAREA PRONUNCIATA NOTI CON IL TERMINE ACQUA ALTA CHE PROVOCANO ALLAGAMENTI ANCHE NELLE AREE URBANE.


La leggenda sulle origini di Chioggia si collega a quella di Enea, mitico eroe troiano fuggito alla distruzione di Troia che navigò per il Mediterraneo per poi stanziarsi nel Latium. Con Enea partirono anche Antenore, Aquilio e Clodio che, a metà del viaggio, si separarono dal loro concittadino per dirigersi verso la laguna veneta fondando rispettivamente Padova, Aquileia e Clodia. A prova di questa mitica fondazione vi è il simbolo della città, un leone rampante rosso su argento, scelto da Clodio stesso in ricordo della sua città natale, ed il nome della città stessa. Certo è che la città fosse già presente in età romana. Ne è prova la struttura tipica del reticolato geometrico che contraddistingue Chioggia, formata da un “Cardo”, l’attuale Corso del Popolo, e da un “Decumano”. Come per tutte le città venete, Chioggia faceva parte della “decima regio”, che comprendeva anche l’IstriaNonostante ai giorni nostri non vi siano più saline in funzione, in antichità la produzione di sale era l’attività più importante per l’economia della città che impegnava quindi gran parte della popolazione e delle forze a disposizione. Con il lento declino dell’Impero Romano, si affacciarono in laguna le popolazioni barbare che in molte occasioni non si fecero scrupoli nel razziare e devastare le ricche terre dei Romani. I primi a invadere il veneziano furono i Visigoti che nel 401 d.C., comandati dal loro Re Alarico, cercarono di spingersi fino al Piemonte subendo però numerose sconfitte, mentre nel 404 seguirono Alani e Vandali. Solo 7 anni dopo, i Visigoti tornarono in Italia e arrivarono fino a Roma prendendola e saccheggiandola. Tra tutte le invasioni, la più memorabile fu quella degli Unni nel 452 d.C. che, al commando di Attila, presero e distrussero Aquileia, Padova, Verona e numerose altre terre della regione. La paura suscitata da tale violenza, portò ad un grande fenomeno di migrazioni delle popolazioni dell’entroterra verso le isole lagunari e causò un notevole incremento di abitnti delle città già esistenti e alla fondazione di nuove come Rivo Alto, prima pallida espressione della futura Venezia. Nel 568, il popolo dei Longobardi fece la sua comparsa sul suolo italico scendendo dalle Alpi Giulie comandato dal re Alboino. In meno di un secolo si assistè, quindi, alla fine dell’Impero Romano d’Occidente, alla dominazione Erula, a quella Ostrogota, a quella Bizantina e all’inizio di quella Longobarda. Per quanto riguarda Chioggia e le altre città lagunari fino a Grado, furono dominate dalle popolazioni sudderre, eccezion fatta per i Longobardi che non riuscirono mai a conquistare i territori. Mantennero comunque la dipendenza dall’ Impero di Costantinopoli prima del costituirsi del primo Stato veneziano, composto dalle più grandi città del litorale adriatico governate da tribuni. I centri più importanti erano: Grado, Bibione, Caorle, Eraclea, Equilio, Torcello, Murano, Rialto, Malamocco, Poveglia, Chioggia Maggiore e Chioggia Minore. Nel tentativo di fronteggiare le invasioni longobarde, nel 697 si riunirono ad Eraclea tutti i tribuni, i nobili e i vescovi di queste città. Tale consiglio deliberò l’istituzione della magistratura che fino alla caduta della Serenissima, resterà la più alta carica istituzionale: il Doge. Grazie al primo Doge, Paoluccio Anafesto, i confini della Repubblica furono finalmente definiti con esattezza ufficializzando l’indipendenza delle terre lagunari. Chioggia quindi poté stabilire i suoi domini dal porto stesso della città fino alle sponde dell’Adige, e dal mare di Bebe a Conche, con la libertà di coltivare, pescare, fabbricare e impiantare saline. Con la fine del Regno Longobardo, iniziò quello dei Franchi di Carlo Magno, che assegnò il regno d’Italia a suo figlio Pipino nel 781 d.C. L’indipendenza della Repubblica non era gradita al nuovo Re tanto che nell’809 dichiarò guerra alla confederazione veneta assalendo tutte le città federate comprese le due Chioggia che assalite via terra e via mare non resistettero a lungo. Fortunatamente i bassi canali lagunari riuscirono a fermare Pipino che non riuscì quindi a conquistare la sede dogale, che era stata per l’occasione spostata a Rialto. Al termine del conflitto la Repubblica Veneta era salva, anche se gravemente colpita in molte sue città, tra le quali Malamocco. Per Rialto invece fu l’inizio dell’ascesa, e con le migrazioni che seguirono la piccola isoletta si ingrandì al punto che venne designata come città capitale di tutti i veneti cambiando il suo nome in Venezia. Una pagina importante della storia della città avvenne durante la cosiddetta guerra di Chioggia (rievocata nel Palio della Marciliana), l’ultimo scontro tra la Repubblica di Genova e la Serenissima Repubblica di VeneziaNel 1379 la città cadde in mano a Genova, per poi essere riconquistata dall’intervento veneziano nel 1380Nel 1438 venne fondato quello che è considerato il primo cantiere navale del mondo, il Cantiere navale Camuffo, trasferito solo nel 1840 a PortogruaroChioggia fu parte della Repubblica di Venezia fino al 1797, anno in cui cadde in mano alle truppe di Napoleone BonaparteIn seguito al trattato di Campoformio, nel 1798, la città passò nelle mani dell’Impero austriaco, sotto la cui sovranità rimase tranne che per un breve periodo in cui subentrarono nuovamente i francesi, fino al 1866, anno in cui Chioggia venne annessa al Regno d’Italia. Durante la seconda guerra mondiale rischiò il bombardamento a tappeto da parte dell’aviazione alleata. Carlo Goldoni – che abitò per alcuni anni a Palazzo Poli – ha ambientato in questa città una delle sue commedie più conosciute, Le baruffe chiozzotte, rappresentata per la prima volta al Teatro San Luca di Venezia nel 1762.



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