Le fotografie dell’autodidatta Blossfeldt furono note praticamente solo ai suoi allievi fino al 1926, quando furono esposte nella galleria berlinese Nierendorf, e quindi pubblicate, due anni dopo, nel libro del Urformen der Kunst (Forme archetipi dell’Arte) (Archetypal Forms of Art). Attirarono l’attenzione di un vasto pubblico. E non solo di non addetti ai lavori se il più acclamato critico della Fotografia, Walter Benjamin, arrivò a dichiarare che Blossfeldt “ha giocato un ruolo importante nell’esame della catalogazione della percezione che avrà effetti imprevedibili nella concezione del mondo” (‘has played his part in that great examination of the inventory of perception, which will have an unforeseeable effect on our conception of the world’) e a paragonare la sua opera a quella di fotografi famosi come August Sander e Eugene Atget, anch’essi autori di preziosi “cataloghi” (rispettivamente di Tipi Tedeschi e della città di Parigi).
Le immagini che seguono sono tratte dal volume Wunder in der Natur (Meraviglie della Natura), edito postumo, nel 1942, da H. Schmidt & C. Günther a Lipsia.