Nel Gujarat, stato indiano del nord ovest (confina col Rajasthan, il Maharashtra, il Madhya Pradesh, il Mare Arabico e la provincia Sindh del Pakistan) vengono ancora celebrati matrimoni collettivi di casta. Per rinsaldare i vincoli di appartenenza alla casta stessa, per rispettare le norme, scritte e non, dell’endogamia, e per… risparmiare.
Gli sposi qui ritratti sono di etnia Rajput e appartengono alla casta dei Kshatriya (coloro che hanno il potere regale), i guerrieri, collocati nel sistema di classe subito dopo i Brahmani, i sacerdoti, e prima dei Vaisya, contadini – allevatori – commercianti, e dei Sudra, addetti ai lavori servili. Gli kshatriya sono i giovani “pronti alla morte” (mrtyu, da cui il latino Marius), tra loro veniva scelto il rajan, il re ( lat. rex), non sono vegetariani. In occasione del matrimonio cavalcano un puledro e ostentano una (finta) scimitarra a doppio filo, la khanda.