BRICK LANE

l’angolo più frizzante e cosmopolita di Londra

fotografie di Massimo Pacifico • testo di J. M. Levy


Era un mattino buio e tempestoso. Avrò avuto tra quindici e sedici anni quando misi per la prima volta piede a Brick Lane, un posto che a quei tempi era decisamente proibito per le ragazzine di Chelsea. Il fatto avrebbe fatto inorridire i miei genitori, per quanto permissivi fossero, solo avessero saputo che invece di passare la giornata nella “sicura” South Kensington dalla mia amica Lucy, noi ce ne eravamo andate a bighellonare in un quartiere così lontano e sconosciuto. Avevo sentito che non si poteva andarci in auto se non con le sicure ben abbassate e che il posto era “da paura” persino per ragazzine pronte a tutto come noi. Ma il mio soprannome era “Ribelle” e Lucy ed io dovevamo andarci in quel quartiere e incontrare quelli che ci abitavano.
Era la prima volta che passavo tanto tempo in metropolitana e che affrontavo tante fermate dai nomi sconosciuti che in preda all’eccitazione avrei presto dimenticato.
Abbandonata la metro, camminammo a lungo prima che i nostri sguardi si riempissero di quell’esperienza indimenticabile. Sono passati molti anni, ma il senso di quell’avventura è ancora vivissimo.
Per tradizione Brick Lane era il quartiere dove per secoli comunità di nuovi arrivati in città avevano trovato rifugio. Vi si erano stabiliti gli Ugonotti, filatori di drappi di seta, perseguitati nella nativa Francia per motivi religiosi. Le loro case avevano ampie finestre per dar luce ai telai. Ci sono ancora. Poi arrivarono gli ebrei che commerciavano in tappeti. E in tempi recenti nelle case di mattoni rossi si sono insediati bengalesi e profughi dal Bangladesh che hanno aperto anche i tanti modesti ristorantini da cui emana un acre odore di curry. L’ultima ondata di abitanti non ha attraversato oceani per raggiungere Brick lane, ma più semplicemente altri quartieri della città. Sono giovani in cerca di un posto dove culture, religioni ed etnie possano liberamente esprimersi per dar vita a stili di vita senza troppi vincoli.
Con gli odori forti dei suoi vicoli, le sinangoghe, le botteghe di drappi e lucchetti, le sue bancarelle e qualche accenno alle storie di Jack lo squartatore, con i suoi artisti di strada e i loro graffiti, questo angolo di Londra è oggi uno dei più vivaci e grintosi. Brick Lane palpita di vita nuova, come dimostrano queste recenti fotografie che ne hanno catturato l’essenza.

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